THEATRE AND DANCE
Gli operatori nel settore dello spettacolo e della cultura, ritengono che bisogna urgentemente pre-figurare i nuovi scenari che si prefigurano all’alba della fase cosiddetta post-pandemia. Questo evento globale ha apportato profondi e veloci sconvolgimenti alle diverse scale geografiche, calandosi con radicali effetti su ogni specificità territoriale locale. Sarà opportuno prepararsi in tempo, nei confronti degli scenari che si prefigurano pericolosamente all’orizzonte; partendo proprio dalla considerazione che questa fase, può offrire anche delle inaspettate opportunità di cambiamento.
Stiamo entrando nel campo di nuove relazioni: tra corpo e territorio, tra ambiente e geografia, tra cultura e memoria territoriale, tra progettualità ed innovazioni istituzionali del territorio. Pertanto vogliamo mettere, sotto un specifico fascio di luce, le forme di produzione-consumo dello spettacolo e cultura nelle nostre città, nelle sue relazioni alle diverse scale geografiche e nei suoi meccanismi tecnologici e processuali sul nostro proprio territorio.
Questo settore è già da tempo sintonizzato su nuove coordinate temporali e spaziali, consapevole che è in gioco una nuova esperienza del mondo, con una forte accentuazione su quella individuale, fortemente personale o soggettiva. Il “corpo” è la nostra nuova città, quella con cui fare i conti. Bisogna avere antenne sensibili per intercettare nuovi linguaggi lungo questa trasformazione, lungo questa nuova esperienza del mondo. Bisogna avere strumenti adeguati per navigare in questa nuova epoca.
I settori tematici, organizzativi e produttivi dello spettacolo e della cultura, in generale, sono trincee avanzate per avere la forza di ridisegnare un nuovo modo di essere della civiltà urbana, con specifico riferimento a quella occidentale, innanzitutto per quanto riguarda la sua relazione con gli spazi, i linguaggi, la sua diffusione nel tempo e nello spazio.